Protesi d’anca: il caso di Marius, dall’operazione alla riabilitazione


Operazione all’anca (protesi): il caso di Marius

Liberarsi dal dolore all’anca, recuperare la piena funzione dell’articolazione e ripristinare una corretta deambulazione è possibile grazie alle nuove tecniche di chirurgia protesica. Il caso di Marius, raccontato in questo video, offre la testimonianza reale di un percorso di guarigione. 

Dott. Paolo Filippini



Un trauma al bacino segna l’inizio di un doloroso problema

Quando ha solo quattordici anni, Marius riporta un trauma al bacino a seguito di un incidente stradale. Come conseguenza del trauma subito, la normale funzionalità dell’anca viene meno, gli arti inferiori diventano asimmetrici e Marius è costretto a utilizzare il bastone per camminare.  L’impossibilità di svolgere movimenti fluidi e regolari con le proprie gambe e il dolore all’anca (coxalgia) accompagneranno il trascorrere dei suoi anni successivi.

La scelta di sottoporsi a un intervento di protesi d’anca

A distanza di quasi vent’anni da quell’incidente, Marius decide di lasciarsi definitivamente alle spalle quella brutta esperienza e di cambiare vita. I trattamenti di tipo conservativo (antidolorifici, fisioterapia, etc.) lo hanno aiutato a convivere meglio con il problema, ma adesso risultano ormai insufficienti. La valutazione medica durante la visita specialistica e il responso delle radiografie confermeranno l’esistenza di un’artrosi d’anca evoluta e di un’articolazione altamente degradata, come conseguenza del trauma subito da adolescente. Il ricorso alla chirurgia protesica – e quindi a un’operazione all’anca che sostituisca l’articolazione danneggiata con una protesi artificiale – si profila come la soluzione più valida ai problemi di Marius.

Dall’operazione alla riabilitazione, fino al definitivo recupero

L’intervento chirurgico che sostituisce l’anca degradata di Marius con una protesi artificiale dura circa un’ora. Il video racconta le varie fasi dell’iter, dalla preparazione dello staff medico e del paziente, fino al suo risveglio e ai classici controlli di routine post-operatori. Nella giornata successiva all’operazione all’anca, Marius prova già a stare in piedi sulle stampelle, accompagnato dal fisioterapista che ne segue i primi passi. Le nuove radiografie evidenziano molto chiaramente il corretto posizionamento della protesi. La visita di controllo si svolge circa un mese e mezzo dopo l’intervento. Il paziente ha fatto un accurato percorso di riabilitazione e non usa più le stampelle già da diversi giorni. Il recupero, a distanza di circa sei settimane dall’operazione all’anca, è praticamente totale: la lunghezza delle gambe adesso è perfettamente simmetrica e Marius riesce a camminare normalmente, senza zoppicare e senza provare più alcun dolore all’anca. 

Maggiori informazioni su patologie dell’anca e operazione all’anca

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