La lesione del menisco è un danno a carico di uno dei cuscinetti fibrosi del ginocchio, è un evento molto comune e non a caso è una delle patologie più frequenti di quest’area anatomica. Scopriamo insieme i meccanismi che causano queste lacerazioni e come intervenire per curarle.
I menischi sono due strutture di fibrocartilagine a semiluna che permettono al ginocchio di muoversi in modo fluido.
Posizionati tra i condili femorali e i piatti tibiali, i menischi assorbono gli shock, distribuiscono il carico, contribuiscono alla stabilità articolare e ammortizzano il contatto tra i capi ossei.
Durante il movimento del ginocchio, i due menischi, mediale e laterale, si spostano all’interno dell’articolazione per l’azione esercitata dai capi articolari e dai legamenti.
Se la movimentazione dei menischi è un evento naturale, può succedere che, a causa di particolari condizioni come uno sforzo intenso o un movimento repentino, i menischi possono subire dei danni.
Per questo motivo, quando si presenta un dolore nella parte bassa del ginocchio, il medico può sospettare una meniscopatia, ovvero una sofferenza dei menischi.
Cause delle meniscopatia
Le meniscopatie insorgono in conseguenza a delle alterazioni strutturali che possono essere di natura traumatica o degenerativa. Le lesioni meniscali traumatiche sono più frequenti in giovane età e in particolar modo tra gli sportivi.
Si possono verificare quando, durante una torsione anomala e violenta, il menisco non è in grado di assecondare il movimento e resta come schiacciato tra i capi articolari con esisti che variano dalla semplice lesione alla rottura.1
Le lesioni meniscali degenerative sono più frequenti tra le persone di 40 e 50 anni. In genere, insorgono come conseguenza del naturale processo di usura e sfaldamento della struttura fibrocartilaginea provocato dall’invecchiamento ma possono essere collegate anche a malattie reumatiche.
La lesione del menisco è la più comune patologia del ginocchio e si manifesta con vari sintomi: un dolore nella parte bassa del ginocchio, gonfiore associato all’impossibilità di estendere completamente l’arto e nei casi più gravi può verificarsi anche un blocco articolare.2
Lesioni del menisco: tipologie
Le lesioni del menisco possono interessare uno o entrambi i cuscinetti fibrosi. La lacerazione del menisco diventa sintomatica quando si genera un frammento che si posiziona in modo anomalo tra le superfici articolari.
I danni meniscali vengono classificati in base al punto in cui si concentra la lesione, possiamo dire che il menisco si è lacerato al corno anteriore o al corno posteriore se coinvolge l’estremità superiore o inferiore della mezza luna e al corpo, se il danno è nella parte centrale.
Inoltre a seconda dell’aspetto della lesione vengono suddivise in:
- Lacerazione radiale: è una lesione che inizia dal bordo del lato interno del menisco e si sviluppa in orizzontale verso l’esterno. Questa lacerazione si presenta più frequentemente al menisco laterale e se non viene debitamente curata può aggravarsi in una Lacerazione a becco di pappagallo, creando uno “strappo nel tessuto cartilagineo”.
- Lacerazione longitudinale: è un danno verticale che in genere si manifesta al corpo del cuscinetto, ossia nella parte centrale. Questo danno cartilagineo se non curato può evolvere in una Lacerazione a manico di secchio, ovvero all’interno della fibrocartilagine del menisco si forma una sorta di “buco”.
- Lacerazione orizzontale: questa lacerazione si caratterizza per essere un “solco” all’interno del tessuto cartilagineo e se non debitamente trattata, può evolvere in una Lacerazione a lembo o flap, ovvero il corpo cercando di auto ripararsi genera una parte di tessuto in più che forma una protuberanza.
Come curare le lesioni al menisco
Il trattamento della lesione del menisco varia a seconda dell’entità del danno cartilagineo. Per questo motivo, se a causa di un dolore nella parte bassa del ginocchio, sospettate di avere un danno ai menischi dovreste rivolgervi al più presto ad un ortopedico.
Lo specialista per formulare una diagnosi potrebbe prescrivere degli esami strumentali, come la risonanza magnetica (RM) o delle radiografie (RX), per valutare lo stato di salute dei vostri menischi.
Successivamente, il medico per poter studiare una terapia efficace dovrà valutare:
- la causa che ha provocato la lacerazione meniscale, trauma o usura;
- il tipo di lesione ed eventuali lesioni associate;
- il menisco coinvolto, mediale o laterale;
- l’età del paziente e le necessità funzionali.
A questo punto, se le lesioni non sono di grave entità, lo specialista potrebbe consigliare dei trattamenti conservativi come il protocollo RICE (Riposo, Ghiaccio, Compressione, Sollevamento) da attuare al bisogno per contenere sintomi come il gonfiore e il dolore.
Il trattamento conservativo delle lesioni del menisco può prevedere anche l’assunzione di farmaci antidolorifici e fans associati ad una terapia fisica e riabilitativa.
Infine, rientrano nelle terapie conservative anche le infiltrazioni di acido ialuronico utili per alleviare i sintomi dolorosi, lubrificare il comparto articolare e fornire nutrimento al tessuto cartilagineo.
Lesione del menisco: quando operare?
Quando i trattamenti conservativi non portano nessun beneficio e le lesioni sono così importanti da non permettere la mobilità articolare è necessario sottoporsi ad un intervento chirurgico per riparare la lesione meniscale.
Le opzioni terapeutiche per la riparazione del menisco sono molte, variano in base al caso clinico e vengono scelte in base all’età del paziente, le esigenze funzionali future, la causa primaria della lesione meniscale.
L’intervento chirurgico per la riparazione meniscale avviene in artroscopia e può prevedere:
- Sutura meniscale: consigliato maggiormente nei soggetti giovani, permette di riparare il tessuto danneggiato. Purtroppo a causa della particolare vascolarizzazione del tessuto non è sempre un’opzione percorribile.3
- Meniscectomia selettiva: prevede l’asportazione parziale del menisco danneggiato. Il chirurgo rimuove solo la parte lesionata o il frammento di tessuto che causa la sintomatologia dolorosa, in genere l’asportazione è inferiore al 50%.
- Meniscectomia totale: l’asportazione totale del tessuto meniscale danneggiato.4
- Protesi meniscali: grazie all’avvento della medicina rigenerativa, il chirurgo può collegare al tessuto meniscale sano una struttura, scaffold, biocompatibile e biodegradabile. Lo scaffold viene caricato di cellule, prelevate dal paziente stesso, per innescare un processo di rigenerazione del tessuto cartilagineo.
In genere gli interventi in artroscopia per il trattamento dei danni al menisco prevedono una degenza breve, che varia dalle 12 alle 36 ore. La ripresa dell’attività lavorativa può avvenire dai 2 giorni fino a 30 giorni dopo l’intervento a seconda del tipo di lavoro svolto.
Note
- J.P., Iannotti, R.D., Parker, “Atlante di anatomia fisiopatologia e clinica: Apparato Locomotore”, Edra Masson, 2013, Tavola nr. 3.9
- AA.VV., “Il menisco: dalla sutura al trapianto”, GIOT, 2016;42 (Suppl.1):S147-S151
- Palastanga N., Field D., Soames R., “Anatomia del movimento umano. Struttura e funzione”, Elsevier Masson, 2007, pag. 393
- “Il menisco: dalla sutura al trapianto”, GIOT, 2016;42 (Suppl.1):S147-S151