Cervicale da smartphone: i rischi dell’uso prolungato del cellulare

Usare quotidianamente smartphone e tablet è un’abitudine radicata nella nostra società ma in pochi sanno come maneggiare questi dispositivi senza rischiare qualche danno collaterale. Vediamo quali sono gli errori da evitare e come utilizzare correttamente i telefonini e gli altri dispositivi mobili.

Oggi usiamo il telefonino per i motivi più diversi, mandiamo mail, controlliamo i messaggi, utilizziamo whatsapp, facebook, instagram, guardiamo video e film. Praticamente ogni giorno, secondo i dati Audiweb, 36,4 mln di persone in Italia riempiono i vuoti delle loro giornate chini sui dispositivi mobili.

Il problema non è perché o cosa facciamo con smartphone e tablet ma come lo facciamo. L’utilizzo di questi nuovi mezzi elettronici fa assumere inconsciamente una postura che può mettere a rischio la nostra salute e a farne le spese è, senza ombra di dubbio, la curva naturale della cervicale.

Il rachide cervicale è composto da sette vertebre poste in lordosi, è la parte più mobile della colonna vertebrale, permettere ampi gradi di movimento e ottimizza la funzione degli organi di senso, primo fra tutti la vista.

Durante la flessione, le vertebre si avvicinano diminuendo lo spessore dei dischi intervertebrali e i muscoli di questa area anatomica sono attivi e contratti su entrambi i lati.1

Il peso virtuale

Peso sul collo da cellulare

Mentre utilizziamo smartphone e tablet restiamo con il collo in posizione flessa per parecchio tempo. La postura ideale per leggere su telefonini e altri dispositivi sarebbe posizionarli all’altezza degli occhi ma la tendenza generale è quella di tenere il telefonino posizionato più in basso rispetto al volto, così il collo si sporge in avanti e il mento è molto vicino al petto.

Più in basso è il telefonino, maggiore è la flessione del collo e maggiore è lo sforzo muscolare. Stare “chinati” sul telefonino, secondo uno studio della Spine Surgery and Rehabilitation Medicine di New York, è come portare un bambino normopeso di 8 anni sulle spalle, ovvero se l’inclinazione è pari a 60 gradi è come portare un peso di 27 kg.

Per altri gradi di flessione la situazione migliora di poco, con un’inclinazione di 45 gradi il peso è ridotto a 22 kg e se l’angolo è di 30 gradi il peso è pari a 18 kg. Questa zavorra virtuale è sostenuta dai muscoli del tratto cervicale e dai trapezi.

Rischi e prevenzione

Mantenere per lunghi periodi questa postura innaturale può causare infiammazioni tali da coinvolgere il collo, le spalle e le braccia rendendo i movimenti della parte superiore del corpo molto difficili e dolorosi.

Questa “epidemia”, nota anche come “collo da sms”, colpisce tutti senza esclusione di colpi e l’unica cosa da fare è prestare la dovuta attenzione alla postura soprattutto in particolari momenti della giornata.

Ad esempio, quando rispondiamo al telefonino senza auricolare e lo “incastriamo” tra la spalla e l’orecchio possiamo facilmente sviluppare una contrattura in quanto il collo è flesso lateralmente mentre l’omero è rialzato per sorreggere il telefono.

Quando ci troviamo davanti ad uno schermo che sia il telefonino, la TV oppure il PC dobbiamo ricordare di non abbassare lo sguardo o sporgere il busto in avanti. L’ideale è trovare una posizione che consente di tenere la testa dritta e non piegata di lato o inclinata verso il basso.

Infine, liberarsi degli apparecchi elettronici almeno mezz’ora prima di andare a letto è una buona abitudine che preserva il buon riposo e la salute del tratto cervicale allontanando il pericolo di mal di schiena, dolori e rigidità.

I dolori alla cervicale possono sorgere anche in conseguenza di stress, traumi, ernie, patologie degenerative e reumatiche, come l’artrite o l’artrosi.

Un buon modo per scongiurare problemi alla cervicale e riconquistare una buona postura è concedersi delle belle passeggiate ma se il dolore al tratto cervicale dovesse protrarsi per un lungo periodo o aumentare di intensità è consigliato rivolgersi al più presto ad un medico specialista per una visita di controllo.

Note

  1. Corno, Claudio, “Rachide Cervicale & Cingolo Scapolare. Cenni di anatomia, fisiologia articolare e biomeccanica”, Parte 1, pag.11 – 20

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